LA POLIZIA (LOCALE) CATALANA di M.Mancini

LA POLIZIA (LOCALE) CATALANA di M.Mancini

UN MODELLO DI POLIZIA LOCALE A CUI ISPIRARSI. LA POLIZIA CATALANA

di Massimiliano Mancini (1)

Abstract: In Catalogna, una Regione Spagnola ai confini con la Francia, grande come il Lazio o la Lombardia, la polizia locale svolge un ruolo di primo piano nella gestione della sicurezza senza inutili sovrapposizioni con le forze di polizia governativa che hanno competenze tassative e specifiche.

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(1)Segretario Generale UPLI, già comandante dirigente di Polizia Locale e Provinciale, criminologo esperto in psicologia investigativa, giudiziaria e penitenziaria.

 

Premessa

È di grande attualità il tema della riforma della Polizia Locale, un titolo che non manca in ogni convegno sulla polizia locale, ma nonostante questa tematica sia, da tempo, al centro del dibattito politico e sindacale a tutt’oggi manca innanzitutto una idea concreta sul ruolo e sulle funzioni da assegnare alla polizia locale o alle polizie locali.

Da troppo tempo si parla anche di riformare la legge quadro statale sulla Polizia Locale (o per essere precisi la “Legge quadro sull’ordinamento della Polizia Municipale”), la Legge 15 marzo 1986 n.15, vecchia non solo per gli oltre trent’anni di età ma soprattutto per la concezione della polizia locale.

Sono passate tante legislature, tutte con le stesse promesse, con tanto entusiasmo e molteplici idee naufragate in tante proposte di legge parcheggiate nelle aule del Parlamento.

Che dire poi del contratto collettivo che uniforma ancora gli operatori della polizia locale con gli impiegati d’anagrafe e dell’ufficio tecnico, ad esempio, con gli impiegati del servizio acquedotto, pubblicità, attività produttive, senza alcuna distinzione.

Una idea chiara, forte ed unitaria manca anche nella coscienza degli operatori di polizia locale, prova ne è il proliferare di sigle sindacali che, nella maggior parte dei casi, sono portatrici di idee radicalmente contrastanti.

Sappiamo bene, infatti, che mentre alcuni sindacati vorrebbero un comparto autonomo all’interno del contratto Regioni ed EE.LL., altri invece invocano un nuovo contratto collettivo specifico per l’area della polizia locale ed altri ancora vorrebbero l’assorbimento della categoria nel comparto sicurezza.

Per altri versi alcune sigle sindacali vorrebbero una riforma in senso amministrativo della polizia locale, escludendole di fatto dalle funzioni di pubblica sicurezza e intendendo limitate le funzioni di polizia giudiziaria alle sole materie di competenza degli enti da cui dipendono, altre chiedono una forte riforma in senso federalistico e altre ancora vorrebbero l’estensione della legge 121/81 (che disciplina le polizie civili dello Stato, Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria) anche alla polizia locale, creando di fatto la sesta forza di polizia.

Molto interessante in questo contesto è l’esperienza della Catalogna, una delle regioni più autonome della Spagna, che ha sviluppato un sistema di sicurezza basato principalmente sulla polizia locale, suddivisa in un livello regionale e uno cittadino.

Il modello di sicurezza catalano

Il sistema di sicurezza catalano si basa su un c.d. “Modello Tridimensionale” che è strutturato come un triangolo centrale isoscele che rappresenta la pubblica sicurezza, circondato su ognuno dei tre lati da eguali triangoli isosceli che simboleggiano a loro volta gli enti coinvolti.

In sostanza il modello catalano della sicurezza concepisce la pubblica sicurezza come un settore gestito pariteticamente dallo Stato centrale e dagli enti locali, quindi dalla Generalitat (cioè la Regione) e dai singoli comuni, senza però inutili sovrapposizioni e duplicazioni di ruoli e funzioni ma, al contrario, suddividendo le attività secondo le specifiche peculiarità delle rispettive forze di polizia statali e locali.

Proprio per ottimizzare la partecipazione delle forze statali e locali alla gestione della sicurezza senza però duplicazioni di ruoli e ridondanza di competenze, nel 1994 il consiglio regionale della Catalogna ha fissato normativamente le basi del modello di sicurezza catalano, operando una rigorosa ripartizione delle competenze tra le forze di polizia generale o nazionali e le forze di polizia locale.

 

Forze di polizia nazionale in Spagna

Il sistema di sicurezza Statale in Spagna si basa su due forze di polizia molto simili alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri, presentando una similitudine di realtà che rende il modello Catalano un esempio da valutare con grande interesse anche nella realtà Italiana.

GUARDIA CIVIL

È un corpo a ordinamento militare, presente in tutte le realtà minori ed extraurbane e nei centri urbani con popolazione inferiore ai 20.000 abitanti.

Ha la competenza esclusiva sul controllo delle armi e degli esplosivi.

CUERPO NACIONAL DE POLICIA

È una forza civile di polizia presente solamente nelle grandi città e nei centri urbani con popolazione superiore ai 20.000 abitanti.

 

Forze di polizia locale in Spagna

La polizia locale in Catalogna è organizzata su due livelli, regionale e cittadino, peraltro perfettamente integrati e cooperativi, poiché i percorsi formativi iniziali e permanenti sono assolutamente integrati, così come le centrali operative favorendo un perfetto interscambio di informazioni e una gestione comune dei problemi locali.

Vediamo quindi nel dettaglio la struttura delle Forze di Polizia Locale in Catalogna:

MOSSOS D’ESQUADRA

Il corpo dei Mossos d’Esquadra è la polizia della Generalitat (Regione), è stato istituito sin dal 1983 ed è alle dipendenze del segretario degli interni della Regione Catalana.

Il nome nell’idioma catalano è molto antico e pare si riferisca a squadre di ragazzi che svolgevano attività di polizia o comunque di pubblica utilità negli antichi villaggi Catalani sin dal XVII secolo.

POLICIA MUNICIPAL

La denominazione è più che chiara sul ruolo di quella che, come in Italia, è la polizia della città, sebbene con funzioni e ruoli di primo piano, è presente solo nei centri urbani con popolazione superiore ai 10.000 abitanti.

Ripartizione delle competenze tra polizia nazionale e locale

È questo l’aspetto più forte di questo modello che ha definito tassativamente le competenze delle polizie nazionali (Guardia Civil e Cuerpo nacional de Polizia) limitandole esclusivamente a:

  • controllo di porti e aeroporti;
  • controllo e protezione di edifici dell’amministrazione statale;
  • traduzione di detenuti e arrestati di ambito sovra comunitario;
  • controllo sull’entrata e uscita dal territorio nazionale degli stranieri;
  • provvedimenti di estradizione ed espulsione;
  • rilascio della carta d’identità e del passaporto;
  • delitti connessi da gruppi terroristici;
  • contrasto della falsificazione monetaria;
  • traffico di droghe e stupefacenti da parte della criminalità organizzata con ramificazione anche al di fuori del territorio della Catalogna;

Quindi a quei settori che rientrano necessariamente nella competenza dello Stato e che comunque possono essere gestiti solo da forze di polizia governative.

Viceversa le forze di polizia locale (Mossos d’Esquadra e Polizia Municipal) sono titolari della competenza su tutte le attività di controllo dell’ordine e della sicurezza pubblica e del contrasto della criminalità che non rientrino tra quelle tassativamente rimesse alla competenza della polizia nazionale.

Questi campi sono tassativi poiché tutte le altre funzioni sono rimesse alla competenza della polizia locale che si occupa in via principale del controllo dell’ordine e della sicurezza pubblica, come del contrasto della microcriminalità e della criminalità comune.

In questo modo la polizia locale è la forza principale del sistema di sicurezza catalano, che opera in sinergia con le altre forze di polizia nazionale, le quali a loro volta possono dedicarsi ai settori della sicurezza nazionale e del contrasto della grande criminalità e della criminalità organizzata, che gli sono naturali, senza disperdere uomini e risorse e, soprattutto, senza ridondanze e duplicazioni.

 

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