INTERVENTO SUL PREFETTO DI MILANO CONTRO L’ESCLUSIONE DELLA POLIZIA LOCALE DAI CONTROLLI

INTERVENTO SUL PREFETTO DI MILANO CONTRO L'ESCLUSIONE DELLA POLIZIA LOCALE DAI CONTROLLI

Il presidente nazionale ha invitato il prefetto di Milano a rivedere la sua direttiva del 16 marzo 2020 con la quale ha disposto che le polizie locali debbano essere esonerate dalle verifiche sul rispetto delle disposizioni di cui ai DPCM dell’8, 9 e 11 marzo 2020 esonerandole dalla verifica delle motivazioni dei cittadini in circolazioni, rimettendole alla competenza delle “…forze dell’ordine…”.

Oggi più che mai è arrivato il momento della solidarietà e dell’impegno da parte e tra tutte le polizia impiegate sui territori e questa posizione oltre che inutile alla collettività, riducendo i controlli, è ingiustamente denigratoria e sottolinea, ancora una volta, la discriminazione nei confronti della Polizia Locale.

Nella nota ha affermato:
Mi scusi, ma veramente non capisco, e questo anche a prescindere dalle pur legittime rivendicazioni di categoria che rimandiamo ad altri tempi.

Soprassediamo su Comitati di Ordine e Sicurezza Pubblica privi della necessaria presenza della Polizia Locale, circostanza che evidentemente “rebus sic stantibus”, a normativa inv ariana, non le può essere contestata.

Nel caso di specie, c’é però qualcosa di più e di diverso, e forse anche poco conta il continuare ad essere trattati quale polizia di serie b.

Ci troviamo a fronteggiare qualcosa di imprevisto che mai, come cittadini avremmo potuto pensare potesse accadere: viene limitata la libert circolazione delle persone alle quali è imposta un distanza di sicurezza, fortemente contingentata ogni forma di socialità tra esseri umani, all’interno dell’intero territorio nazionale.

Misure tutte necessarie per fermare la diffusione del Covid 19.

In questo particolare frangente risulta assolutamente difficoltoso, se non impossibile limitare il raggio di azione in ambito controlli, spiegare alle persone che si rivolgono alle nostre sale operative che alcune verifiche noi proprio non possiamo effettuarle.

Oggi più che mai è arrivato il momento della solidarietà e dell’impegno da parte e tra tutte le polizia impiegate sui territori.

Sono certo, Sig.Prefetto, sarà in grado di rivedere le posizioni di cui sopra.

Questo non solo potrà restituire dignità a tutti i colleghi che operano all’interno del comprensorio della città Metropolitana di Milano, che lo fanno con dedizione e senso di responsabilità, “scontando” essi stessi le logiche preoccupazioni di chi poi a casa ha cari da tutelare, ma potrà certamente contribuire a rendere più efficaci i controlli sul territorio, a tutela della salute della collettività.

La battaglia, questa, la vinciamo tutti assieme.

Nota prefetto Milano del 17 marzo 2020

Lettera UPLI al Prefetto di Milano del 18 marzo 2020

 

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Socio fondatore e Segretario Generale dell'UPLI