SOLIDARIETA’ AL COMANDANTE UGO ESPOSITO AGGREDITO E FERITO DURANTE LA FINALE DI COPPA ITALIA

SOLIDARIETA' AL COMANDANTE UGO ESPOSITO AGGREDITO E FERITO DURANTE LA FINALE DI COPPA ITALIA
SOLIDARIETA’ AL COMANDANTE UGO ESPOSITO AGGREDITO E FERITO DURANTE LA FINALE DI COPPA ITALIA
Ieri 16 maggio 2019, durante la finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio sull’Atalanta, una trentina di ignobili teppisti incappucciati hanno assalito i mezzi e gli operatori della Polizia di Roma Capitale anche lanciando fumogeni, molotov e pietre.
Un’auto di servizio senza sigle, una Opel Mokka, con a bordo tre operatori con le palette intenti a sovraintendere e a dirigere la circolazione è stata aggredita violentemente.
All’interno vi erano tre operatori di polizia locale, l’autista, una funzionaria e il comandante del XV Municipio 1° dir. dott. Ugo Esposito, che colpito da una bottiglia incendiaria di titpo Molotov, ha subito una grave ferita curata con ben 8 punti di sutura, esito che sarebbe potuto essere ben più grave e probabilmente mortale se l’ordigno si fosse incendiato su di lui e non sull’autovettura, che ha colpito proseguendo la traiettoria e che ha completamente bruciata.
Questo episodio evidenzia, ancora una volta, un contesto giuridico istituzionale scandaloso, in un quadro dove la Polizia Locale permane un ibrido giuridico, disciplinata da una normativa vecchia di oltre trent’anni e non adeguata alle radicali riforme che ci sono state sulla separazioni delle funzioni di indirizzo politico e gestione amministrativa e sulla privatizzazione del lavoro alle dipendenze degli EE.LL. (L.29/93, D.Lgs.165/2001), con un contratto che ci considera meri dipendenti comunali non diversi dagli impiegati d’anagrafe (C.C.N.L. del comparto Funzioni Locali), senza quindi le tutele assistenziali, previdenziali e le retribuzioni delle altre forze di polizia, con l’art.57 del C.P.P. che ci limita le qualifiche di polizia giudiziaria al momento in cui siamo in servizio.
Come se non bastasse nel vigente quadro normativo la politica ha facile gioco degli operatori di polizia, potendo addirittura nominare un privato cittadino comandante (art.110 T.U.E.L.) e assegnare discrezionalmente indennità e posizioni organizzative.
Sappiamo bene che la polizia locale è impiegata costantemente in tutti i contesti di ordine pubblico senza addestramento, senza strumenti e senza tutele, formalmente “..per quanto di competenza” una frase di stile che contraddistingue le disposizioni rivolte a tutte le forze di polizia locale, come se in quei contesti fosse possibile limitare il rischio solo ai reparti mobili, ben addestrati ed equipaggiati, ed escludere dall’assalto dei teppisti chi è addetto sostanzialmente alla viabilità, come i fatti smentiscono evidentemente.
Per tutte queste ragioni l’UPLI, come associazione politica (nel senso della politiké greca), sebbene apartitica e non sindacale, ha come scopo prioritario proprio la riforma della normativa e del contratto che ci disciplina che oggi ancor assolutamente inderogabile.
Il presidente nazionale UPLI Francesco Passaretti ha inviato una nota di solidarietà al comandante Ugo Esposito.
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Socio fondatore e Segretario Generale dell'UPLI